LEZIONE 1B: L'ALFABETO E LA PRONUNCIA (2a PARTE)
In questa lezione sono spiegate altre regole di pronuncia (PRONONCIATION) e scrittura (ÉCRITURE) della lingua francese.
Vai anche al seguente link http://francesefacile.altervista.org/alfabeto-e-pronuncia-1.html per trovare la prima lezione che spiega la pronuncia della parole.
Si ricorda che altre importanti informazioni sulla fonetica francese sono reperibili anche alla pagina http://francesefacile.altervista.org/blog/fonetica/ del blog associato al sito internet.
Occorre introdurre alcune importanti regole di pronuncia e scrittura delle parole (MOTS) e delle frasi (PHRASES) in francese non spiegate nella lezione precedente.
1) In francese tutti gli accenti TONICI cadono sull’ultima sillaba, anche quando viene pronunciata una parola straniera.
2) La “D”, la “G”, la “P”, la “S”, la “T”, la “X”e la “Z” finali di parola non si pronunciano (regola mnemonica: sono le consonanti della parola DEPOSITO + G, X e Z).
Vi sono solo pochissime eccezioni. Una di queste è il caso in cui la parola che termina per una di queste consonanti sia seguita da un'altra che comincia per vocale o h muta:
ES. Mauvais ami IT. cattivo amico
Chaud été IT. calda estate
In questi casi, le consonanti che normalmente non verrebbero pronunciate perché finali di parola, si pronunciano per ragioni eufoniche. Questo fenomeno si chiama “LIAISON” e cioè “LEGAME”, perché è come se la consonante finale di parola si legasse alla vocale della parola successiva e diventassero una parola unica.
Mauvais —ami
Chaud —été
Nella lingua parlata è più raro che venga fatta la liaison. Questa è molto più frequente durante la lettura di un testo scritto.
3) In francese, quando le parole sono scritte in STAMPATELLO, non si scrivono gli eventuali accenti fonici sopra le vocali.
ES. céleri stamp.: CELERI IT. sedano
Questa regola non sarà però seguita all’interno di questo sito, al fine di mostrare allo studente dove devono essere messi gli accenti fonici nella scrittura in corsivo.
4) Le consonanti raddoppiate vengono pronunciate come se fossero una consonante singola.
5) L'accento fonico (o grafico) si mette solo sulla "E", e può essere acuto (é) o grave (è). Il primo indica un suono chiuso, l'altro un suono aperto della vocale.
Un accento non fonico, però, si può mettere anche sulla A e sulla U per distinguere la loro diversa funzione grammaticale.
Esempi:
A senza accento: voce del verbo "avoir" (avere)
À: preposizione "a"
OU: congiunzione "o"
OÙ: dove
Ovviamente la presenza dell'accento non cambia il suono della vocale, infatti non è un accento fonico (o tonico): serve solo a specificare la funzione grammaticale della vocale sopra cui è posto. Inoltre, si scrive sempre come fosse un accento grave (verso l'alto da destra a sinistra).
6) Vi sono dei dittonghi che devono essere pronunciati in maniera particolare:
AI si pronuncia “E” aperta (come se vi fosse sopra un accento grave)
AU si pronuncia “O”
EI si pronuncia “E” aperta (come se vi fosse sopra un accento grave)
EU, OE (e il trittongo OEU) si pronunciano con un suono molto chiuso fra la “E” e la “U”
OI si pronuncia “UA”
OU si pronuncia “U” come in italiano (a differenza della “U” semplice che si pronuncia “IU”)
Attenzione! La “Y” si pronuncia come se fosse una “DOPPIA I”, perciò:
AY si pronuncia “EI” (come se fosse AI-I)
EY si pronuncia “EI” (come se fosse EI-I)
OY si pronuncia “UAI” (come se fosse OI-I)
ES. Foyer (PRON. Fuaié) IT. Focolare
Questo non è vero se il dittongo è finale di parola. In quel caso la “Y” si comporta come una “I” singola:
AY diventa “E” (come fosse AI)
EY diventa “E” (come fosse EI)
OY diventa “UA” (come fosse OI)
ES. Orsay (PRON.Orsé) Nome proprio
Savoy (PRON. Savuà) Nome proprio
7) Se sopra uno dei dittonghi mostrati vi è la DIERESI (in francese "TRÉMA") o il dittongo precede LL, le due vocali si pronunciano come se fossero separate e quindi il dittongo non esistesse.
ES. Noël (PRON. Noèl) IT. Natale
ES. Maillot (PRON. mayò) IT. Maglia
Bâiller (PRON. bayé) IT. Sbadigliare
8) L’accento circonflesso “^” indica che nei secoli è stata eliminata una consonante immediatamente successiva alla vocale su cui è posto l’accento. Dal punto di vista fonetico, anch'esso non altera minimamente il suono. Di solito però, la "E" con accento circonflesso si pronuncia come una "E" aperta e la "A" ha un suono leggermente allungato.
9) “PH” si pronuncia “F”.
10) “ER” finale di parola, si pronuncia “E”, e quindi la R non si pronuncia.
ES. Parler (PRON. parlé) IT. Parlare
11) “AI” seguito da “M” o “N” si pronuncia “A”.
ES. Main (PRON. Man) IT. Mano
Si pronuncia “E”, come di consueto, se seguito da “ME” o “NE”.
ES. Semaine (PRON. Semèn) IT. Settimana
12) “IN” si pronuncia, a seconda dei vari accenti francesi, “EN” o "AN". “INE” si pronuncia invece “IN”.
ES. Lapin (PRON. lapèn o lapàn) IT. coniglio
Copine (PRON. copìn) IT. Compagna
13)“EN” e “EM” si pronunciano, a seconda dei vari accenti francesi, “AN” e “AM” oppure "ON" e "OM".
ES. Magicien (PRON.majisiàn o majisiòn) IT. Mago
Si pronunciano però “EN” e “EM” come in italiano se la “E” è accentata.
Anche "ENNE" e "EMME" si pronunciano "EN" e "EM".
ES. Italienne (PRON. italièn) IT. italiana
14) "UN" si pronuncia "AN", mentre "UNE" si pronuncia "IÙN".
15) La “E” e la “ES” finali di parola non si pronunciano.
16) “AM” e “AN” si pronunciano “OM” e “ON” quando seguiti da una consonante.
ES. Chambre (PRON.sciòmbr) IT. Stanza
Però, in alcuni accenti francesi il suono varia tra la A e la O, e non suona quindi come una O molto marcata.
17) La “W” si pronuncia “V” come in italiano e in tedesco.
18) “SC” + E o I si pronuncia come una “S” sorda.
ES. Piscine (PRON. pissìn) IT. piscina
Quando non si può fare la "liaison"
Nel paragrafo soprastante si è parlato della LIAISON, ovvero del fenomeno per cui una consonante finale di parola che normalmente non si pronuncia, viene pronunciata se la parola che la segue inizia per VOCALE o H MUTA.
ESEMPIO: Les amours
Le - samour
E' molto importante ricordare che, se la parola successiva inizia per H ASPIRATA, la "H" in questione non si comporta più come una vocale ma come una consonante, e quindi la liaison non si può fare.
La LIAISON, tuttavia, non può essere sempre utilizzata anche quando apparentemente sembrerebbe plausibile. Vediamo quando:
1) Davanti ad alcuni NUMERI, che sono:
UN (1), HUIT (8), ONZE (11)
Esempi:
Elle voit un garçon = Lei vede un ragazzo
Vous avez huit amis = Voi avete otto amici
Nous fréquentons onze leçons = Noi frequentiamo undici lezioni
E, naturalmente, non si fa la liasoin neanche con i numerali ORDINALI derivati da questi numeri:
Tu es huitième = Sei ottavo
2) Tra ET + UN e tra CENT + UN:
Questa regola può essere considerata un corollario di quella precedente.
Esempi:
Vingt et un = ventuno
Cent un = centouno
3) Nelle forme verbali alla 2a PERSONA SINGOLARE quando finiscono per -ES:
Tu es amoreux d'elle = Tu sei innamorato di lei
Tu es arrivé à Paris = Tu sei arrivato a Paris
4) Coi sostantivi SINGOLARI che terminano per S:
Le temps a passé = Il tempo è passato
Le gars a dit = Il ragazzo ha detto
Ma si usa invece quando i sostantivi che terminano per S sono PLURALI:
Les temps ont été durs = I tempi sono stati duri
Mes cauchemars étaient effrayants = I miei incubi erano spaventosi